
Figura 1. L’abitazione di Pietraperzia. All’altezza del primo piano, fra i due balconi si scorge la macchia da molti interpretata come il volto di Padre Pio
Preparazione dell’indagine
Le informazioni disponibili ad una prima ricerca su Google non sono di certo molto esaustive e risalgono a qualche anno dopo la presunta data della prima manifestazione. Nei vari forum in rete appaiono le testimonianze di chi, recatosi direttamente sul posto, parla di una immagine:davvero particolare…come una sorta di dipinto[1]Grazie a Google “immagini” è stato possibile visionare per la prima volta l’immagine in questione. Da un altro commento abbiamo poi appreso l’esatta ubicazione dell’abitazione:
c’era devozione e scetticismo tra la gente per l’apparizione sul muro di questa vecchia casa in via Monaca, di un affresco raffigurante il volto del santo Padre Pio. [2]Un primo sopralluogo immediato è stato possibile con Google Maps esplorando le immagini a livello stradale usando lo “Street View”, trascinando il pegman lungo Via Monaca a Pietraperzia. Il nostro primo impatto visivo nel riconoscere, in componenti di diversi gradazioni di colori che vanno dal nero al grigio, il volto di Padre Pio, avviene solo ad una certa distanza e angolatura dal muro. Infatti, una volta analizzata l’immagine da più vicino, certi dettagli e similitudini con il volto del santo tendono a perdersi. C’è da tenere in considerazione anche un altro aspetto fenomenologico della questione: le immagini di Padre Pio che conosciamo sono molte, e dunque tendiamo mentalmente a collegare all’immagine del muro quella fisionomia, angolatura e postura del beato che più ci riconduce a quell’immagine già presente nella nostra mente grazie alle immagini sacre o diffuse dai mezzi di comunicazione (telegiornali, documenti etc... Figura 2).

Figura 2. Raffronto fra l’immagine sul muro di Pietraperzia (da sopralluogo degli autori) e una classica icona votiva del santo di Pietrelcina.
Sopralluogo
Giorno 11 Maggio del 2012 alle ore 18:00 ci siamo recati a Pietraperzia nel luogo della presunta apparizione, scattando alcune foto ad alta risoluzione e girando alcuni video. Interessante è stato l’incontro con una donna residente nelle vicinanze che ci ha fornito interessanti notizie sulla storia dell’apparizione:L’immagine in realtà era già presente in foto scattate nel 1993 fatte durante un matrimonio; poi nel 2005 due turisti, nonché paesani del luogo ma residenti all’estero, scattando alcune foto notano la somiglianza con Padre Pio.Confidando nella buona fede dell’anziana signora, le domandiamo se fosse possibile avere una di quelle foto risalenti ai primi anni ’90 ma la signora, con massima disponibilità e gentilezza, risponde di non avere tali informazioni né il materiale da noi richiesto. Da interviste ad altri residenti apprendiamo ulteriori notizie, in certi casi piuttosto fantasiose, e derivate all’apparenza più dalla “mitologia” classica delle leggende metropolitane che dal caso nello specifico. Benché a questo punto la storia abbia assunto sicuramente un aspetto interessante e misterioso, decidiamo di non abbandonare il rigore della ricerca; quello che più conta infatti, è l’aspetto fenomenologico. Ecco perché da ora in poi ci occuperemo del materiale da noi reperito. Grazie alle foto in alta risoluzione scattate con una Fujifilm Finepix S è stato possibile riprendere dei particolari interessanti nel minimo dettaglio (Figura 3). Dalle immagini in figura 4 appare evidente, ancor prima della macchia stessa, la forte devozione per il Santo: fiori, lumini e “santuzzi” (le immaginette votive ancora molto diffuse nella religiosità siciliana) riempiono un recinto creato appositamente per accogliere il culto spontaneamente creatosi negli anni. La scelta dell’immagine che appare su un quadretto che adorna il piccolo altare a fianco del recinto (figura 4 a destra), è a nostro avviso molto interessante; non a caso si è scelta una foto che più si avvicina a quella che appare sul muro: cappuccio indossato e capo inclinato verso il basso. Una sorta di “guida alla lettura” della macchia impressa sul muro.

Figura 4. L’ “altarino” creato ai piedi dell’immagine. A destra, particolare del quadretto incorniciato posto sull’altarino
Analisi dell’immagine
Concentrandoci infine sulla macchia (Figura 5-(A)), possiamo notare alcuni elementi interessanti. Quello che viene interpretato come il volto del Santo (Figura 5-(B)) può essere in effetti decomposto in alcuni elementi, che trovano la loro naturale collocazione nelle non ottime condizioni del muro (FIgura 5-(C)). Il cappuccio, ad esempio, altro non è che parte di una ampia macchia scura, legata forse all’umidità, che segue perfettamente alcune linee strutturali della parete (la parte alta della macchia, ad esempio, è perfettamente squadrata). La figura è poi completata dalla barba: quest’ultima è in effetti delineata non da una macchia, come il resto della immagine, ma da una crepa sul muro, che permette di dare un senso di “lettura cognitivo-descrittiva”.
Figura 5. Analisi dell’immagine. (A) la macchia sulla parete (B) ricostruzione delle linee del volto (C) decostruzione dell’immagine negli elementi strutturali.
2 thoughts on “Il volto di Padre Pio su un muro di Pietraperzia?”